UN VIAGGIATORE IN QUARANTENA

Sono confusa, faccio fatica a mettere insieme i pensieri, ma voglio provare a condividere quello che passa per la testa di una viaggiatrice ai tempi del Covid-19.

Un tempo questo, dove tutto si è fermato.

È come se improvvisamente si fosse spento tutto, è come essere rimasti al buio, ma è nella notte più nera che la fantasia insorge e inizia a lavorare…

Non c’è spazio per lo sconforto, adesso è tempo di guardare avanti, è il momento di adoperarsi per costruire il nostro domani.

Non si tratta di attesa, né di sola speranza, ma preferisco parlare di fiducia, occorre aver fiducia nei confronti della vita.

Aimè, non si possono nascondere i sentimenti come il dispiacere e la paura di fronte a questo scenario così drammatico, anzi, credo vadano ascoltati, ma allo stesso tempo credo sia necessario sforzarsi di trarre il meglio dal presente.

Si tratta di accettare le sue condizioni e trasformarle in chiave positiva.

Il  tempo della quarantena non è tempo perso, tutt’altro, dipende soltanto da noi, da come decidiamo di impiegarlo.

Si saranno pur fermati gli aerei, si saranno interrotti gli incontri, avranno anche sospeso gli spostamenti, ma la fantasia di un viaggiatore continuerà sempre ad arrampicarsi su e giù per il nostro Pianeta.

E’ il momento di studiare nuove mete, organizzare nuove avventure e pianificare nuovi sogni. Mi lascio coccolare dalla lentezza, mi immergo in una routine fatta non solo di orari e mi lascio trasportare dai desideri.

Trascorro i pomeriggi a sfogliare fotografie, rileggo le pagine del mio passaporto, volo con l’immaginazione scorrendo con gli occhi i tanti blog di viaggio, mi appiccico alla tv scegliendo i documentari, cammino in giro per le città con Google Maps, studiando le distanze per itinerari successivi e fantastico su quanto sarà stratosferico il nostro prossimo viaggio. Sì, perché nonostante tutto, a luglio, abbiamo degli amici che ci aspettano in Africa: sarà la volta del safari nel Kruger Park, combinato ad un soggiorno in Mozambico (precisamente a Vilankulos), dove incontreremo la cultura del popolo africano e le meravigliose acque dell’arcipelago di Bazaruto.

Non so come andrà a finire questa storia, non so quando finirà questa pandemia, ma una cosa è certa; io a questo viaggio ci credo, eccome che ci credo!

Un viaggiatore però non pensa mai solo a sé stesso, non riesce, è questione di DNA, dunque un pensiero va a tutti gli amici conosciuti in giro per il mondo, che anche loro staranno combattendo la loro battaglia contro il Covid-19.

Stiamo guardando lo stesso cielo, ma per fortuna da una prospettiva privilegiata per guardare le stelle…

Gmork: Sei uno sciocco e non sai un bel niente di Fantasia. È il mondo della fantasia umana. Ogni suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze dell’umanità e quindi Fantasia non può avere confini.

Atreyu: Perché Fantasia muore?

Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.

Atreyu: Che cos’è questo Nulla?!

Gmork: È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.

Atreyu: Ma perché?!

Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in niente. Ed è questo il modo più sicuro di conquistare il potere.

Atreyu: Chi sei veramente?

Gmork: Io sono il servo del Potere che si nasconde dietro il Nulla. Ho l’incarico di uccidere il solo in grado di fermare il Nulla. L’ho perso nelle paludi della Tristezza. Il suo nome era Atreyu.

Atreyu: Se tanto dobbiamo morire, preferisco morire lottando. Attaccami Gmork! Io sono Atreyu!

(Dialogo tratto dal Film “La Storia Infinita”)

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