Prima di partire mi sono documentata in tutto e per tutto sull’isola, cosa vedere, luoghi da non perdere, flora e fauna, eventi e feste, piatti tipici, spostamenti, costo della vita ecc.. Come faccio sempre prima di ogni viaggio. Organizzo una bozza dell’itinerario giorno per giorno, lasciando comunque anche il tempo per perdersi, esplorare, perché si sa, i posti migliori si trovano così.
Abbiamo visto quasi tutte le spiagge dell’isola, i due centri principali, se così si possono definire, abbiamo esplorato i villaggi cercando di conoscere le loro usanze e cercando di apprendere di più sull’agricoltura locale, abbiamo preso parte alle feste popolari della domenica e agli incontri sportivi di pugilato, qui eravamo davvero gli unici bianchi (vazha!).
L’unico neo, il mare a Nosy Be non è bellissimo. Non è la classica meta esotica, con spiagge da cartolina, ma è interessata ai fenomeni delle maree, che spesso lasciano “fanghiglia” sul bagnasciuga, oppure, a certi orari mangiano completamente le spiagge. A noi piacciono le mete di mare e questa, nonostante ciò, ci è piaciuta, quindi…
Nosy Be però è molto più di tutto questo: il sorriso di un bambino quando gli si regala qualcosa (anche la cosa più semplice), la cordialità e il rispetto delle persone che vivono nelle “capanne” senza elettricità, le “gargotte” con il pesce sempre fresco, i mercati, le bancarelle, i profumi dell’Ylang Ylang (fiore dal quale provengono la maggior parte dei nostri profumi) e quello stile di vita “mora mora” (piano piano) di cui mi sono innamorata!!
