È una città a “misura d’uomo”, per niente caotica, una capitale europea dalle dimensioni ridotte. Passeggiando per le vie si percepisce un’atmosfera amichevole e a mio avviso spicca la sua semplicità, che non è da confondere con banalità.
Infatti Lubiana è una meta tutt’altro che scontata.
È la “città dei draghi”, poiché un’antica leggenda trasforma questo essere mitologico, da creatura malvagia a protettore della città. A Lubiana ci sono draghi ovunque: dai negozi di souvenir, alle statue del famoso ponte. Tutto favoleggia i draghi.
Lubiana è una città giovane, ricca di università e di musei, è curata e valorizzata dal senso civico dei suoi abitanti.
Le si attribuisce l’aggettivo “green” non solo per l’ampia presenza di spazi verdi, ma anche per l’impegno nella tutela dell’ambiente: dall’incentivo nell’utilizzo dei mezzi pubblici, ai numerosi contenitori per la raccolta differenziata in giro per la città.
Si legge ovunque il nome dell’architetto Jože Plečnik, amato dai suoi abitanti per aver costruito alcune opere in città, una fra tutte il famoso Ponte Triplo.
La Slovenia è una nazione della quale si sente parlare poco, un luogo che si discosta un po’ dalle classiche mete battute dal turismo di massa, soprattutto se si è alla ricerca di una gita ai mercatini di natale.
Noi siamo venuti qui proprio per combinare il calore dell’atmosfera natalizia, con la scoperta di un posto del tutto nuovo.
È quando ci si ritrova ad esplorare l’ignoto che il viaggio diventa più travolgente e la meraviglia è (quasi) sempre dietro l’angolo. Infatti, appena abbiamo messo piede in città, l’unica parola che siamo riusciti a pronunciare è stata “woow”!
Durante il periodo natalizio Lubiana diventa davvero incantevole; le luminarie le donano quel tocco di magia che lascia letteralmente a bocca aperta. Il centro si trasforma in un paesaggio incantato, dove le luci scendono su Piazza Prešeren, si riflettono sull’acqua del fiume Ljubljanica e man mano formano i pianeti, esaltando il castello e la sua imponente altezza.
È (forse) lo spettacolo luminoso più bello che io abbia mai visto.
Chi se lo sarebbe aspettato? Una città semplice, dallo sguardo umile, capace di valorizzare e rispettare il suo territorio.
COME RAGGIUNGERE LUBIANA, DOVE PARCHEGGIARE E L’UTILIZZO DEI MEZZI PUBBLICI
Ho intrapreso questo viaggio con mio papà e Donatella, un’amica di famiglia.
Il viaggio in macchina, da Reggio Emilia è durato circa 5 ore.
Occorre ricordare che in Slovenia il pagamento del pedaggio autostradale è differente rispetto all’Italia; là infatti non ci sono i caselli, ma si entra e si esce liberamente con il possesso della cosiddetta “vinjeta”, acquistabile negli autogrill (già in prossimità del confine). Si tratta di un contrassegno autostradale che ne attesta il pagamento ed è relativo ad un determinato periodo di tempo (il minimo è di una settimana).
Il tragitto che conduce alla capitale dà subito l’idea di una terra verde e lussureggiante, dove il cemento non ha preso il sopravvento; si passa attraverso le montagne e si gode di un bel panorama dal finestrino dell’auto.
Orientarsi a Lubiana è abbastanza semplice, ma trovare parcheggio in centro storico è abbastanza difficoltoso, oltre che caro.
Conviene utilizzare i cosiddetti “P+R” (park and ride), situati in periferia e raggiungere il centro con l’autobus.
Noi abbiamo lasciato l’auto al “P+R Barje” e siamo saliti sul tram n. 9, che in circa 10 minuti ci ha condotti in città. Attenzione agli orari degli autobus perché di notte le corse non vengono effettuate.
Come funziona il pagamento?
In Slovenia per utilizzare i mezzi pubblici (e non solo) occorre la “Urban Card”, una scheda ricaricabile, acquistabile direttamente alla macchinetta automatica del P+R (oppure nelle tabaccherie). I tre giorni relativi al nostro parcheggio sono costati 15 euro.
COSA VEDERE A LUBIANA IN MENO DI 48 ORE
È semplice muoversi in città, non è presente una metropolitana, ma i luoghi d’interesse sono tutti raggiungibili a piedi.
La sua versatilità è dovuta ad un ambiente apparentemente classico e barocco, al quale si contrappone tutta la sua modernità, fatta di bar sul lungo fiume, università e street art; basta girare l’angolo e cambia anche lo stile.
Cosa vedere e cosa fare a Lubiana:
- Piazza Prešeren con il suo famosissimo Ponte Triplo è il fulcro della città, cuore pulsante del turismo e degli abitanti. E’ il punto di partenza per esplorare la città. Durante il periodo natalizio la piazza si riempie di casette in legno, dove poter gustare prodotti tipici e vin brulè.
- Una passeggiata sul lungo fiume è d’obbligo, dove i riflessi e le prospettive degli edifici esaltano il contesto. Fermatevi nei bar, oppure durante il periodo delle feste invernali camminate tra le numerose casette che vendono prodotti gastronomici e di artigianato.
- Ponte dei Draghi, famoso per le sue quattro statue, simbolo per eccellenza della città.
- Una visita al castello dal quale è possibile godere di una vista panoramica sulla città. Lo si raggiunge con un brevissimo tragitto a bordo della funicolare. Il costo del biglietto è di circa 12 euro a persona (andata e ritorno) partendo da Piazza Krekov, vicino al mercato centrale.
- Per godere di un ottimo momento di relax e per osservare la città da un altro punto di vista, potete prendere parte ad uno dei tanti tour in battello sul fiume Ljubljanica. Il costo del biglietto è di circa 8 euro a persona, la durata della navigazione è di 30 minuti. I punti d’imbarco si trovano sul lungo fiume.
- Il “Mercato Centrale”, uno dei posti che mi ha entusiasmata di più a Lubiana. Si trova davanti a Piazza Krekov. È aperto ogni mattina dal lunedì al sabato. Recarsi lì, girare tra i banchi e osservare la gente, credo sia un buon modo per avvicinarsi alle tradizioni locali. Il momento migliore per visitarlo è il sabato mattina, quando gli abitanti si ritrovano per fare la spesa. La vera chicca è il mercato coperto, un “posticino” che quasi nessuno conosce: si trova a cinque minuti a piedi da Piazza Krekov, non è assolutamente segnalato, si varca la soglia di una piccola porticina che sembra non condurre a niente (di fianco c’è un cartello poco visibile con scritto “pokrita”). E’ sulla via “Adamic-Lundrovo Nabrezje“. Al suo interno si possono acquistare ottimi prodotti locali, come la “potica” o la “kranjska kolbasa”.
- Andate a visitare la chiesa serbo-ortodossa “Sts Cyril and Methodius Church”, poco fuori dal centro. Ha un non so che di attraente e i dipinti colorati sono incantevoli.
- Infine, non si può dire di essere stati a Lubiana se non si visita il famoso quartiere alternativo“Metelkova”. Si trova in periferia ed è caratterizzato dall’arte e dal colore. Ospita numerosi locali che al mattino, quando ci siamo recati noi, erano ovviamente tutti chiusi.
Se avete più giorni a disposizione, vi consiglio di uscire dalla città e di esplorare altri luoghi di notevole interesse.
UNA GIORNATA ALLE GROTTE DI POSTUMIA, CASTELLO DI PREDJAMA E LAGO DI BLED.
Non potevamo lasciare la Slovenia senza aver visto le grotte più famose d’Europa o il lago di cui avevamo tanto sentito parlare.
Il poco tempo a disposizione ci ha costretti a visitare tutto in una sola giornata, optando per un tour guidato, acquistato tramite getyourguide.it
“Slovenia Explorer“, è il nome della società alla quale ci siamo affidati, un’agenzia locale preparatissima, attenta e professionale.
Il costo della gita è di circa 150 euro a persona (inclusi gli ingressi ed esclusi i pasti), con un massimo di otto persone.
Abbiamo visitato le famosissime Grotte di Postumia a bordo del trenino elettrico e il bizzarro Castello di Predjama, incastonato nella roccia, ascoltando i suoi segreti attraverso l’audio-guida. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Bled, navigato sulle acque del lago a bordo di una “pletna” (imbarcazione tipica) e visitato il suo piccolo Christmas Market.
Nonostante siano le classiche mete turistiche della Slovenia, sarebbe stato un vero peccato non includerle nel nostro viaggio, anche perché questa esperienza ci ha permesso di apprendere curiosità e nozioni grazie alla nostra guida.
DOVE ALLOGGIARE
Nel cuore di Lubiana.
Essendo una città “a misura d’uomo” consigliamo vivamente di alloggiare in centro.
Noi abbiamo scelto l’appartamento presso il “Nebotičnik Skyscraper“, prenotato tramite Booking.com
La posizione è ottimale; a due passi da Piazza Prešeren, vicino a tutti i servizi e punti d’interesse.
COSA E DOVE MANGIARE
Sarà che all’estero per me è sempre tutto buono, sarà che in viaggio anche il cibo ha un altro sapore, sarà la curiosità… ma anche la cucina slovena mi è piaciuta moltissimo.
Il piatto principale credo sia la “kranjska klobasa” (salsiccia carnaiola), simile ad un wurstel gigante dal sapore speziato e ben condito. Di klobasa ne troverete di tanti altri tipi, soprattutto sui banchi del mercato coperto.
In città ho trovato molti menù che offrivano gnocchi di patate e risotti.
Mi sono innamorata delle loro zuppe (jota) servite direttamente nel pane, quella ai funghi è squisita.
Gli “struklji” si mangiano sia dolci che salati; sono rotoli di pasta ripieni dal sapore di crepes. Li ho mangiati sia a cena (con ricotta e funghi porcini), che a colazione (con il cioccolato).
La “potica” è il dolce tipico per eccellenza, lo si trova ovunque e in mille varianti, è una torta secca dalla forma arrotolata.
Infine, la “kremna rezina” (o torta di Bled), da leccarsi i baffi… assomiglia vagamente al nostro millefoglie.
Inutile dire che questa nazione è conosciuta soprattutto per il suo miele.
I ristoranti tipici si chiamano “gostilna” ed equivalgono alle nostre trattorie.
A Lubiana consigliamo tre ristoranti degni di nota:
- Gostilna Sokol;
- Gostilna Sestica;
- Kratochwill
Il costo della vita nella capitale non si discosta così tanto dal nostro: una cena abbondante con vino, costa circa 20 euro a testa.
Termina qui il nostro week end lungo in Slovenia fatto di “Havala” e “Dober Dan”. In tre giorni non possiamo certo affermare di conoscere il luogo, ne tanto meno avere la presunzione di averlo compreso davvero, ma credo siano stati sufficienti per esprimere sensazioni, emozioni e percezioni. È stato bello vedere cosa c’è dall’altra parte del confine, intravvedere tradizioni e culture differenti e ascoltare il suono di una lingua nuova, nella magia del periodo natalizio.