Santorini è il sogno, è il lusso e sono i tramonti. Sono queste le tre parole che abbiamo associato al nostro viaggio di quattro giorni.
Quattro giorni sono pochissimi per conoscere un luogo, ma sono stati talmente intensi che ci hanno permesso di toccare con mano tutto quello che avevamo previsto.
Abbiamo scartato immediatamente le spiagge, Santorini secondo noi non è una meta balneare, il “mare bello” lo si trova altrove. Piuttosto, Santorini è il posto adatto a chi piace visitare i paesini, curiosare in ogni angolo e apprezzare ogni scorcio letteralmente greco, tipico delle Cicladi.
Inoltre Santorini è l’isola dei fotografi e io ero felicissima; il mio occhio era attratto da ogni cosa, tutto quello che vedevo lo traducevo in immagine da stampare nei miei ricordi e non ho fatto altro che avere la Pentax sempre al collo, pronta allo scatto. Non ho mai sentito la stanchezza, neanche dopo una giornata intera di cammino. La mia curiosità sovrastava qualsiasi cosa ed ero continuamente alla ricerca della novità. Il caldo, le camminate in salita sotto il sole, la sveglia presto, la marea di gente che si muoveva intorno a noi, era solo un contorno rispetto a quello che io provavo al centro dell’isola dalla fama mondiale.
Santorini però non si traduce solamente nei paesini più conosciuti della caldera, tipo Oia e Fira, ma ci sono anche altri luoghi, come ad esempio Pyrgos, Megalochori e Akrotiri che sanno regalare al viaggiatore un contesto differente, più tranquillo, ma allo stesso tempo di forte impatto.
Non avevamo grosse aspettative riguardo Santorini e abbiamo deciso di includere qualche giorno sull’isola solo perché avremmo dovuto per forza fare scalo qui per raggiungere Milos, vera meta del nostro viaggio, ma alla fine siamo certi che i giorni trascorsi a Santorini hanno contribuito in maniera rilevante a completare il nostro soggiorno.
A noi Santorini è piaciuta proprio per i suoi eccessi, il suo esibizionismo elegante diventa la caratteristica principale che fa dell’isola una meta da “mille e una notte”. Insomma, Santorini è molto caratteristica e per questo ci è piaciuta.
Nonostante attiri continuamente un turismo giovane, Santorini non è uno di quei luoghi dove fare “festa” fino alle cinque del mattino o sentire la musica alta uscire dal locali per attirare i clienti; Santorini è un’isola “lounge”, dove lo spettacolo del calare del sole introduce silenzio ed eleganza.
Fira è la capitale e camminando al suo interno si nota maggiormente l’impronta del turismo, invece Oia (in greco si pronuncia “ia“) è proprio un gioiellino; ci si perde tra le mille viuzze che conducono ad abitazioni private lussuosissime o ai negozietti che vendono oggetti di artigianato, sembra di essere in un labirinto con attorno costruzioni di un bianco che fa quasi male agli occhi, qualche cupola blu e ogni tanto si intravvede qualche edificio dai toni più caldi che offre al contesto l’eccezione che conferma la regola.
In un viaggio a Santorini bisogna fare i conti con la folla di gente, persone che arrivano da tutto il mondo per godere della sua bellezza e da lontano si vedono continuamente navi da crociera che vanno e vengono dal porticciolo di Fira, ma anche questo ormai è diventata una sua peculiarità. Consigliamo una visita al porticciolo di Fira, raggiungibile tramite una comodissima funivia che parte dal centro città e in pochissimi minuti scende fin giù, oppure la si può raggiungere a piedi facendo circa 587 scalini. In alternativa ci sono gli asinelli che portano su e giù le persone, ma questo secondo noi non rispetta quei poveri animali.
Abbiamo capito che i greci sono persone straordinarie, in quattro giorni ci hanno riservato, ovunque, un sorriso, umiltà, correttezza e amicizia. Forse tutto dipende anche da come si pone il “turista”?!