MINORCA: INFORMAZIONI SPARSE

Se è vero che Minorca è un’isola turistica, tranquilla e di piccole dimensioni, noi, in dodici giorni di permanenza, crediamo di aver toccato anche il suo lato “primitivo” e di conseguenza abbiamo capito che i tre aggettivi sopra citati non le si addicono poi così tanto.

Per noi è la più “spagnola” di tutte le Baleari, poiché dietro a quella vetrina iper-turistica, nasconde ancora un volto locale.

E’ indubbiamente una meta per gli amanti del mare, ma come ho letto in un depliant, “c’è una Minorca per tutti”, proprio perché è abbastanza varia da soddisfare le esigenze di tutti.

Infatti, è un luogo che si presta anche per gli amanti del trekking, del ciclismo e, ovviamente, dell’equitazione.

A proposito, conoscete le Camì de Cavalls?

Si tratta di un cammino lungo più o meno 190 km, che percorre il perimetro dell’isola, noto inizialmente per fini militari, oggi a disposizione per trekking di ogni genere: se avete molto tempo a disposizione, crediamo sia un ottimo modo per scoprire davvero il lato più suggestivo di Minorca. Noi purtroppo ne abbiamo percorso solo una minima parte per raggiungere certe calette…

Camì de cavalls

Minorca è un tripudio di contesti differenti, come le numerose spiagge, i paesi tipici, i percorsi nella natura, i siti archeologici, i “lighthouse”, gli infiniti campi aridi, le stradine strette e tanto altro.

Una peculiarità che abbiamo notato, è che ogni strada, principale o secondaria che sia, è contornata dai classici muretti in pietra. Li troverete ovunque, e per noi sono estremamente caratteristici.

Durante il viaggio ci siamo ritrovati più volte a ragionare su chi li avesse costruiti e perché.

La strada per raggiungere il faro di Punta Nati

Minorca è una di quelle mete per cui, quando la si guarda allontanare dal finestrino dell’aereo, non può che scendere una lacrima, perché, se si riesce ad apprezzarla, sa regalare infinite emozioni.

QUALCHE INFO PER ORIENTARSI

Minorca ha una superficie di quasi 700 chilometri quadrati e, se per qualcuno può sembrare piccola, vi assicuro che c’è tanto, ma tanto, da vedere!

Le distanze, al suo interno, non sono impossibili; il tempo massimo di percorrenza è circa un’ora da est a ovest, quindi la si gira tutta perfettamente.

L’isola ha due centri urbani principali: Maò (la capitale) a est e Ciutadella a ovest.

Tutti gli altri sono paesi minori e a volte anche più autentici.

L’aeroporto internazionale si trova a Maò.

La viabilità è eccellente e le strade sono tutte asfaltate, in ottime condizioni.

C’è una super strada che divide orizzontalmente l’isola, quindi è facile orientarsi.

Es Mercadal è il paesino al centro del territorio minorchino, punto cardine che collega le due estremità dell’isola, ci passerete sempre. Noi ridevamo perché qualsiasi fosse la destinazione, si passava sempre e comunque per Es Mercadal, della serie tutte le strade portano qui.

La costa sud è prevalentemente sabbiosa, con spiagge di sabbia bianca, invece la costa settentrionale è più frastagliata e in certe zone assume colori tendenti al rossastro.

Leggi anche “Guida alle spiagge di Minorca

NOLEGGIO AUTO

Per poter godere appieno delle bellezze e della varietà di Minorca, crediamo sia indispensabile il noleggio della macchina.

La nostra Citroen

I mezzi pubblici ci sono e funzionano bene, ma collegano i posti di maggior interesse, tralasciando ovviamente quelli più “local”.

Noi ci siamo affidati all’agenzia di noleggio “OK rent a cars”, prenotata direttamente dall’Italia tramite il sito rentalcars.com.

Quando siete in macchina, vi suggeriamo di sintonizzare la radio su “los40”, un canale locale che propone le hit del momento, che ci ha accompagnato durante tutto il viaggio, offrendoci una stupenda colonna sonora ai nostri ricordi minorchini.

PUNTO MIGLIORE SULLA CARTINA PER SOGGIORNARE?

La nostra risposta è “ovunque”, perché i luoghi da visitare sono distribuiti su tutta la superficie dell’isola, quindi, qualsiasi sarà la scelta, sarete più vicini a certi posti e più lontani ad altri.

Occorre ragionare invece, se si preferisce qualche località sul mare, fra tante Son Bou, Punta Prima o Cala Galdana, oppure uno dei paesini situati nell’entroterra, come ad esempio Es Mercadal, Ferreries o Alaior.

Noi, essendo stati a Minorca nell’agosto 2020 (anno della pandemia Covid19), abbiamo preferito optare per uno dei due centri urbani dell’isola e, su consiglio di un’amica del posto, abbiamo scelto Ciutadella.

Abbiamo soggiornato presso il residence “Los Lentiscos”, che si trova precisamente a Los Delfines, una frazione di Ciutadella.

Per prenotare l’alloggio abbiamo utilizzato il sito Booking.com

Residence “Los Lentiscos” a Los Delfines – Ciutadella

COSTO DELLA VITA, RISTORANTI E…CIBO MINORCHINO

Il costo della vita a Minorca è pressoché uguale all’Italia.

Il prezzo medio per una cena è di circa 20 euro a persona (antipasto, primo piatto e acqua).

Al ristorante, mentre attendente le portate, ordinate “pane e alioli”, è squisito e vi sazierà; si tratta di una specie di maionese all’aglio. Il prezzo è di circa 2,50 euro, un super affare.

Qualche consiglio sui ristoranti?

Assolutamente “Jenny’s Restaurant”, a Cala Blanca; la location non ha niente di speciale, ma il rapporto qualità-prezzo è ottimo e con un’ampia scelta di piatti. Assaggiate i peperoni ripieni al baccalà, sono una delizia.

Jenny’s restaurant

Invece, la miglior paella di sempre l’abbiamo mangiata da “Sa Quadra”, a Santandria; il locale è molto bello, stile rustico (il prezzo della paella standard è di 20 euro a testa).

Sa Quadra

Infine, consigliamo “Es Molì des Racò” a Es Mercadal; un ristorante un po’ bizzarro, poiché si trova all’interno di un vecchio mulino. Qui abbiamo ordinato due piatti della cucina minorchina: il fritto di Minorca, che non ha nulla a che vedere con il fritto che conosciamo in Italia, perché si tratta delle interiora della capra, e il tagliere di salumi e formaggi tipici. Assaggiate la sobrasada, la utilizzano come condimento in molti piatti. Pensate che la mia amica di Minorca mi ha raccontato che fanno la pizza con sobrasada e miele…la assaggereste?!

Fritto di Minorca e tagliere di salumi e formaggi tipici – Es Molì des Racò

Il piatto per eccellenza a Minorca? Dicono sia la zuppa di aragosta, ma non abbiamo avuto il piacere di gustarla, anche perché si tratta di un piatto abbastanza prelibato e di conseguenza dispendioso in termini economici.

Per colazione non potete perdervi la mitica “ensaimada“, una specie di brioches arrotolata e ripiena con crema o cioccolato, una bontà! La troverete in qualsiasi bar-pasticceria.

Ensaimada – Ciutadella

Ah, per un aperitivo sopra le righe andate alla Cova d’en Xoroi, a Cala En Porter; si tratta di un locale interamente scavato nella roccia, a picco sul mare. Il prezzo (30 euro in due) vale la location.

Cova d’en Xoroi

Supermercato? L’Eroski, per noi è il migliore. Il più grande si trova a Maò, ma noi andavamo sempre all’Eroski di Ciutadella.

LUOGHI DA VISITARE, OLTRE LE SPIAGGE

Sicuramente le innumerevoli cale e calette sono l’attrattiva principale di Minorca, ma vale davvero la pena un giretto tra i paesi Minorchini:

Maò è la capitale dell’isola e custodisce uno dei porti naturali più grandi d’Europa, con una storia incredibile alle spalle. Alla sera è carina la passeggiata sul molo, con un’ampia scelta di bar e ristoranti per la cena.

Maò

Ciutadella, che insieme a Maò, costituisce i due maggiori centri urbani dell’isola.

Passeggiate nella “Ciutadella alta”, visitate la cattedrale e concedetevi un po’ di shopping lungo la via.

Alla sera recatevi al porto di Ciutadella, che offre una bella passeggiata, oltre che un’ampia scelta di ristoranti perlopiù turistici.

Ciutadella

Es Mercadal e Fornells, due paesi semi deserti, ma che meritano una visita per le loro stradine pedonali, gli edifici bianchi e i comignoli allungati.

Es Mercadal

Ogni anno a Es Mercadal si celebra la festa di “Sant Martì”, un evento tutto minorchino, con i cavalli liberi per le vie del paese.

Quest’anno però, a causa delle norme di sicurezza-Covid19, era tutto sospeso.

Come avrete potuto intuire, a Minorca il cavallo è veneratissimo!

Binibeca Vell, un vecchio paese di pescatori, oggi un labirinto a cielo aperto.

Non avevamo mai visto vicoli così stretti, talmente tanto stretti da passare uno alla volta. E’ un gomitolo di viottoli tutto bianco, con travi in legno e insegne incise che indicano “silencio por favor”; un posto fatato.

Binibeca Vell

Minorca vanta della bellezza anche di altri paesi come Alaior, l’antica capitale, oppure Sant Lluìs con il suo mulino bianco e azzurro, Ferreries e Es Migjorn Gran, ma noi non li abbiamo visitati, perché purtroppo, in dodici giorni, occorre fare una scelta…

Non fatevi scappare una visita al Monte Toro, il punto più alto dell’isola, dal quale si gode di una vista panoramica.

Monte Toro

Se vi interessa la storia, ci sono diversi siti archeologici. Noi abbiamo visitato Torralba d’en Salort, la città talaiotica con la taula più grande di Minorca. In passato, le leggende locali, raccontavano che fossero tavoli utilizzati da un’antica razza di giganti che abitava l’isola…

Torralba d’en Salort

Infine, i fari, i luoghi dei sognatori…

  • Lighthouse de Punta Nati
  • Cap D’artrutx
  • Cap de Cavalleria
  • Cap de Favartix
Cap de Cavalleria, il punto più a nord dell’isola

Il paese che ci è piaciuto di più? Assolutamente Binibeca Vell!

Il miglior posto in assoluto? Cap de Favartix, un luogo all’apparenza inospitale, caratterizzato dalla scogliera nera, il vento sempre presente e il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia con gran potenza. In cima alla scogliera, così inabitabile e cupa, sorge il faro de Favartix, con le sue righe bianche e nere che lo avvolgono a spirale. Sembra di essere ai confini del mondo! Lo si raggiunge a piedi, percorrendo una strada asfaltata lunga circa 2 chilometri. Durante la camminata è possibile intraprendere percorsi alternativi che conducono ad altre spiagge, come Playa Tortuga.

Cap De Favartix sembra un posto stregato, vittima di un incantesimo eterno, dove gli elementi della natura, impazziti, si muovono a più non posso e contribuiscono a creare questo posto tenebroso, totalmente contrapposto ai tipici paesaggi minorchini.

Cap de Favartix

ASPETTI NEGATIVI DI MINORCA

Purtroppo, a mio avviso, Minorca è stata letteralmente “rovinata” dal turismo a forte impatto ambientale, infatti troverete ovunque quelle che noi chiamiamo “ecomostri”, ovvero costruzioni in cemento mastodontiche, dislocate in prossimità di molte spiagge. Credo abbiano rovinato il contesto e, purtroppo, contribuiscano a etichettarla come la classica meta “solo turistica”, quando invece Minorca ha tanto altro da offrire.

Minorca è l’isola dei cactus, i suoi campi sono bruciati dal sole, non è raro vedere le pecore al pascolo e passeggiando tra i sentieri si viene spesso avvolti dall’odore dei fichi.

L’architettura minorchina ricorda a tratti gli anni 90’, con corrimano ampollosi e grossi edifici in cemento.

Il simbolo dell’isola sono le cosiddette “minorchine”, oggetto per eccellenza dell’artigianato locale; si tratta di ciabatte in tela, simil espadrillas.

minorchine

Minorca è bella perché sa regalare emozioni, non deluderà mai, poiché non si finisce mai di esplorarla fino in fondo e si vorrà sapere molto di più…Minorca ti spinge ad andare oltre.

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