FERRAGOSTO GRECO, TRA RELIGIONE E TRADIZIONE

Vi siete mai chiesti se anche in Grecia si festeggia il Ferragosto?! E soprattutto, come lo si festeggia????

Il Ferragosto in Grecia è molto sentito, è la seconda festa più importante dell’anno (dopo la Pasqua), a tal punto da definirsi “Pasqua dell’estate”.

Secondo la religione ortodossa, il 15 di agosto, si celebra la dormizione della Madonna, ragion per cui il Ferragosto in Grecia si chiama “Agia Maria”.

In questa occasione le persone popolano le chiese e i monasteri.

I greci sono un popolo tremendamente religioso.

Kissamos

Quella mattina ci siamo svegliati con la testa piena di idee su dove trascorrere il Ferragosto a Creta, ancora non sapevamo delle loro tradizioni…

Siamo andati a fare colazione e, come ogni giorno, abbiamo salutato Giovanni, il signore dell’hotel: un uomo sulla settantina, dall’aria umile e garbata, una presenza mai troppo invadente, che ogni tanto cercava di scambiare qualche parola in inglese (misto greco).

Ogni mattina chiacchieravamo del più e del meno, condividevamo le tappe della giornata, ascoltavamo i consigli e spesso scambiavamo reciprocamente informazioni riguardo i rispettivi stili di vita.  

E’ stato lui a raccontarci molte cose di Agia Maria, e visto il nostro interessamento, ci ha invitati a partecipare alle loro tradizioni.

Così, prima di andare in spiaggia, siamo andati al Monastero “Panagia Kaliviani”, per conoscere, per incontrare e per toccare con mano parte della cultura greca.

Durante il tragitto in macchina, tra le distese di ulivi, si udiva in lontananza la voce del “pope” (prete ortodosso), inoltre, man mano avanzavamo, incontravamo macchine e motorini con a bordo persone eleganti: già da qui si percepiva l’aria di festa.

All’interno dei Monasteri celebrano Agia Maria dal pomeriggio del giorno prima, raggiungendo forse il picco di massima affluenza nella mattina del 15 di agosto.

Siamo arrivati nel parcheggio del Monastero “Panagia Kaliviani” e lo scenario è stato quello di una festa davvero in grande: erano presenti i parcheggiatori e la polizia, le famiglie si avvicinavano lentamente all’entrata, tutti si salutavano in modo rispettoso, i bambini, vestiti a festa, giocavano vicino alle loro famiglie.

Gli anziani seduti sui muretti e i giovani che parlavano insieme a loro.

Tra la gente spiccavano i sorrisi e gli occhi felici di un giorno di festa trascorso in famiglia.

Gli abiti eleganti, ma il loro portamento lasciava il contesto semplice e genuino, dove la bellezza delle relazioni sociali e l’umiltà prevaricavano di gran lunga sull’esibizionismo.

Noi eravamo gli unici stranieri, ci guardavamo attorno, era tutto così armonioso.

Siamo rimasti un po’ nel parcheggio, per valutare se fosse il caso o meno di entrare vestiti “da spiaggia”. Alla fine Maicol è rimasto in macchina e io sono entrata con canotta, shorts, ciabatte e rigorosamente la Pentax al collo…

Non volevo mancare di rispetto alle loro tradizioni, ma d’altro canto andare via mi sembrava un vero peccato, dal momento che si sono mostrati un popolo accogliente, dove il comportamento educato e rispettoso vale sicuramente di più di un infradito ai piedi.

E’ stato emozionante varcare la soglia, dove un arco separava il parcheggio, dal sentiero che conduce al Monastero.

Camminavo tra la gente, nessuno mi guardava, erano tutti concentrati a vivere il momento; più mi avvicinavo, più la voce del “pope” era intensa.

Come gli altri, mi sono messa in fila per entrare all’interno del Monastero, ma quando è stato il mio turno e una signora mi ha fatto cenno con la mano, io ho declinato, le ho detto “no” con la testa e l’ho fatta passare. Non me la sono sentita di entrare e sono tornata indietro.

Per rispetto non ho scattato nessuna foto, anche se avrei voluto tanto…

Da fuori ho intravvisto il Monastero colmo di persone. Nel suo cortiletto anteriore c’erano alcune panchine in legno e qualche banchetto che regalava un sacchettino (non ho capito cosa rappresentasse).

Ho partecipato a questo momento con tanta curiosità e interesse, arrivando in punta di piedi, con riguardo ed educazione.

E’ sempre emozionante vivere momenti del genere in viaggio!

Kissamos

Cosa cambia dalla religione Cattolica a quella Ortodossa?

Per la religione Ortodossa non esiste la figura dello Spirito Santo, mentre in quella Cattolica sì. Questa è una delle principali differenze che abbiamo imparato grazie a Giovanni…

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