LA NOSTRA GUIDA DI FORMENTERA

Un’isola piccolina, mondana e paesaggistica quanto basta, dove il mare fa da padrone.

Siamo stati a Formentera due settimane a luglio 2016 e ci siamo ritornati a giugno 2022.

Quando ho visto le spiagge di Formentera e l’acqua così cristallina, ho capito immediatamente il motivo del soprannome “l’isola caraibica del Mediterraneo“, una meraviglia!

Ma ancora una volta, il mare di Formentera non è solo Es Pujols o la famosissima Ses Illetes. Sono tanto belle, quanto caotiche e se non si arriva presto al mattino, non si trova più il posto per stendere il telo.

Quasi tutte le spiagge sono raggiungibili a piedi tramite una passerella di legno, costruita appositamente per preservare le dune di sabbia candida che altrimenti scomparirebbero.

SPIAGGE

Di seguito elencherò le spiagge dove siamo stati noi, sperando di essere d’aiuto nell’organizzazione del vostro itinerario di viaggio.

  • Playa Es Arenals è una spiaggia grandissima di sabbia bianca, forse più adatta per le famiglie, il mare è spettacolare. E’ più conosciuta come Playa de Migjorn, nella baia a sud dell’isola. Queste sono spiagge attrezzate, con chiringuitos e comfort turistici.
  • Playa Sa Platgetes invece, è più piccola, è meno conosciuta e si trova sulla strada in direzione “Pilar De La Mola”, sulla sinistra. Non c’è un gran parcheggio e conviene lasciare l’auto sul ciglio della strada. Si tratta di una zona piuttosto “selvaggia” e non abbiamo trovato attrezzature balneari. So che qualche anno prima era conosciuta come la spiaggia del chiringuitos “Amore Iodio”, che adesso non c’è più.
  • La mia preferita è sicuramente Playa Sa Roqueta, vicinissima alla famosa Es Pujols: 10 minuti a piedi dalla passerella in legno in direzione La Savina (a sinistra guardando il mare). La spiaggia, come struttura, assomiglia molto a quella di Es Pujols, ma dona un’atmosfera più intima e rilassata. Qui si pratica il nudismo. La spiaggia non è attrezzata, ma vi basterà fare qualche minuto di camminata e sarete di nuovo nel centro turistico dotato di tutti i servizi.
  • L’unica un po’ diversa dalle altre è Cala Saona. E’ una piccola baia racchiusa da pareti rocciose color rossiccio. Si trova sulla costa occidentale. Partendo da Es Pujols la si raggiunge percorrendo la strada in direzione San Francesco, da lì tenete poi per Es Cap De Barbaria, svoltando per la strada con l’indicazione “Cala Saona”. Pur avendo quell’aria primitiva, mette a disposizione diversi ombrelloni a pagamento e numerosi barettini.
  • Playa de Llevant, dal lato opposto di Ses Illetes, è quasi sempre ventosa e con il mare mosso. Questo ci ha permesso di divertirci con le onde, ma non è nella classifica delle nostre preferite. E’ comunque uno spiaggione molto ampio, quindi non si dovrebbe avere difficoltà a trovare posto. Se ci si sposta verso il “Trucadors” (la lingua di sabbia a nord), l’area diventa sempre più selvaggia e deserta. Per raggiungere Playa de Llevant (e Ses Illetes), occorre percorrere la stradina sterrata che si trova nella periferia di Es Pujols, in direzione La Savina. Ad un certo punto la strada polverosa si dirama e saranno segnalate le due spiagge con un parcheggio a pagamento.
  • Playa Ses Illetes non ha bisogno di molte parole per essere descritta, quando si arriva tramite la passerella di legno e si apre il sipario, viene letteralmente a mancare il fiato tanto è bella. Qui, come nella spiaggia di Es Pujols, ci sono degli isolotti che invitano ad essere esplorati e donano al paesaggio un valore aggiunto. E’ possibile raggiungerli con una brevissima nuotata. Il livello dell’acqua è sempre piuttosto basso e si cammina verso l’orizzonte per decine di metri. Inoltre, in tutte e due le spiagge non è così raro incontrare qualche vips della televisione, noi avevamo Paolo Bonolis come vicino di ombrellone.

Consiglio: siate curiosi, entrate in ogni via sterrata che troverete percorrendo la strada principale, chiedetevi dove porterà. A volte arriverete a casa di qualcuno e farete retromarcia, ma altre ancora vi condurranno a spiaggette remote scavate nella roccia, come ad esempio Cala En Baster o Playa de Tramuntana.

C’è un posto, in cui poter fare i tuffi dalla scogliera (con la massima cautela sempre), si chiama Punta Prima. Arrivare non è semplicissimo: partendo da Es Pujols si cammina verso destra tenendo il mare di fronte, fino ad arrivare al Villaggio Eden. Entrate, anche se non siete clienti, e recatevi dalla piscina, guardatevi intorno verso il mare e troverete una scala un po’ nascosta. Ecco, scendete e sarete arrivati.

S’ESPALMADOR, L’ISOLOTTO MINUSCOLO

C’è una zona di Formentera che merita un discorso a parte. Ci riferiamo alla fascia settentrionale, che comprende Es Trucadors, la lingua di sabbia che collega Formentera a S’Espalmador, l’isolotto minuscolo.

Difficile da credere, ma lì l’acqua è ancora più bella, la sabbia è ancora più bianca e in certi punti prende la tonalità rosa.

S’Espalmador è conosciuta per le proprietà benefiche dei suoi fanghi: sono vere e proprie pozze di argilla scura, nascoste dietro le dune di sabbia, raggiungibili tramite la classica passerella di legno. Conviene indossare le ciabatte perché il percorso scotta tantissimo e, se come noi sarete scalzi dovrete preparavi alla corsa…

Come raggiungere S’Espalmador?

Sulla spiaggia di Ses Illetes c’era un punto nautico, dal quale ogni ora partivano piccoli catamarani in direzione S’Espalmador. Adesso però partono solo escursioni giornaliere da La Savina. Vi conviene informarvi presso gli uffici al porto. Durante il tragitto si faceva un vero e proprio slalom, tra la miriade di yacht, attraccati in quelle meravigliose acque azzurre.

Altrimenti, soluzione consigliatissima e gratuita, si percorre a piedi tutto Es Trucadors (raggiungibile da Ses Illetes), fino in punta, e da lì si raggiunge l’isolotto a piedi via mare. Questo è fattibile solo quando c’è la bassa marea, durante la quale l’acqua arriva comunque a metà busto. La camminata dura circa 40 minuti ed è ovviamente sotto il sole, ma ne vale davvero la pena. Lungo il cammino si ha il mare da entrambi i lati e di tanto in tanto si scorge qualche spiaggetta isolata dove crogiolarsi indisturbati.

Purtroppo un tempo si potevano osservare tantissime sculture hippie, come ad esempio gli omini di pietra, ma aimè il turismo di massa ha distrutto tutto prepotentemente, cancellando per sempre le orme del suo passato.

Consiglio di indossare le ciabatte, perché in alcuni tratti si cammina sulla roccia. Se si decide di intraprendere questa camminata, non dimenticate di portare con voi una buona scorta d’acqua ed eventuale pranzo al sacco, a S’Espalmador non c’è niente, nemmeno un chiringuito dove poter fare una “siesta” con bibite ghiacciate. L’unica struttura presente è l’abitazione imponente del guardiano dell’isola, che da fuori sembra un vero castello.

COSA VEDERE OLTRE LE SPIAGGE

A mio avviso, oltre le bellissime spiagge, ciò che caratterizza l’isola sono i due fari: El Pilar De La Mola e Es Cap De Barbaria. Arrivare qui, è come essere giunti in un posto fuori dal mondo, dall’atmosfera un po’ mistica e dal paesaggio lunare. Sembra di essere ai confini del mondo. La strada asfaltata finisce in maniera rigorosa, sulla scogliera e lì si trova un solo faro, che al calare del sole è ancora funzionante. Sono entrambi lontani dalla mondanità e forse, sono gli unici posti che mi hanno ricordato un po’ la cultura hippie. Non c’è niente qui, ma proprio per questo ha un che di incantevole. Guardando la cartina, sono situati sulle due estremità meridionali dell’isola.

Es Cap De Barbaria è uno dei miei posti preferiti al mondo.

Camminando vicino al faro, si nota subito un buco per terra, non segnalato. Provate a scendere all’interno, utilizzando la scala: c’è una grotta che porta ad un bellissimo scorcio sul mare. Qui a volte si incontrano ancora i “local” che intonano canzoni dal mare o suonano l’Handpan, uno strumento musicale che diffonde un suono dolcissimo. Che pace!

Purtroppo (e per fortuna) da qualche anno non è più possibile raggiungere il faro di Es Cap de Barbaria in macchina; quindi occorre lasciarla nel parcheggio e procedere a piedi per circa 2 chilometri e mezzo. Credo sia importante salvaguardare l’ambiente, ma così facendo si preclude la visita solo a chi riesce a camminare per tutto il tragitto, limitando l’accesso solo a certe persone. Credo sia fondamentale trovare una soluzione alternativa.

I centri abitati di Formentera non si riducono solo a Es Pujols, ma ci sono anche San Francesco, San Ferran, La Savina, Es Calò e El Pilar de la Mola.

San Francesco é il capoluogo e dimora invernale degli isolani. Vale la pena visitarlo, magari di prima mattina, quando c’è il mercato.

Girando l’isola in direzione “El Pilar De La Mola” (a sud-est), ad un certo punto, sulla strada tortuosa, c’è l’insegna di un ristorante, il “Mirador“: qui, anche se non ci si va per mangiare, permette di vedere buona parte dell’isola dall’alto e scattare bellissime fotografie.

Formentera equivale anche alla parola “mercatino“, caratteristico, quanto turistico, nei quali vengono esposti prodotti di artigianato locale di tutto rispetto: orecchini dalle forme stravaganti, bracciali e collane luccicanti, stoffe ricamate, pietre dipinte a mano, corone di fiori, vestitini e tutine sbarazzine dalle fantasie più in voga e molto altro. Non pensate però di riuscire ad acquistare con pochi euro…i prezzi sono abbastanza alti ovunque.

Il mercatino principale è quello di Es Pujols, presente ogni sera sul lungo mare.

Anche al porto La Savina è presente un mercatino quotidiano, vendono perlopiù abbigliamento e borse di paglia, hanno delle cose davvero carine.

Poi c’è il mercatino più caratteristico dell’isola: The Hippie Market, ogni mercoledì e domenica, dalle 16,00 in poi al Pilar De La Mola. Al mercatino Hippie troverete articoli di bigiotteria e una gran varietà di souvenirs. Qui il punto forte è la stravaganza dei venditori, personaggi dai tratti locali, che mettono in vendita le loro opere, realizzate con tanta creatività e bravura. Al centro della piazzetta, solitamente, c’è una band che intona canzoni tipiche. Questo mercato merita di essere visto!

Da non perdere la visita alle Saline, zona ben visibile dalla strada che da Es Pujols porta a La Savina. Qui il colore del cielo si riflette sulla distesa bianca del sale. E’ un paesaggio particolare e suggestivo.

Inoltre a Formentera è possibile andare a far visita alle grotte di San Ferran, ai mulini a vento sull’altura di San Francesco e ai tipici “torioli” (come li chiamo io).

Cos’è il “toriolo“? è una torre di difesa del XVIII secolo e sono ancora ben conservate. Una si trova a Punta Prima, a metà strada tra Es Pujols e San Ferran, e l’altra poco prima di arrivare a Es Cap De Barbaria, sulla sinistra (Torre de Sa Gavina). Sono entrambe vicino alla scogliera e il panorama è suggestivo.

Spesso Formentera viene paragonata solo ad uno stile di vita festaiolo, agli aperitivi, ai bei vestiti, ai vips e alle spiagge più famose, dimenticandoci del suo aspetto più selvaggio. Tutto dipende dal punto di vista di chi la guarda. Credo che La Isla meriterebbe un rispetto maggiore…

ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO: VOLI, TRAGHETTI E ALLOGGI

Oggi Formentera sta raggiungendo cifre incredibili, sia per quanto riguarda il costo della vita in loco, sia per le sistemazioni e i trasferimenti. Questa però è stata l’ennesima prova secondo la quale, l’aggettivo “costoso” attribuito ad una località, è relativo e se ci si guarda intorno, esistono anche soluzioni più economiche (e forse più autentiche) per godersi il viaggio. Prima di partire tutti ci dicevano che Formentera sarebbe stata carissima: abbiamo constatato di persona che è vero solo in parte, con un po’ di accortezze si può provare a risparmiare.

Formentera è un’isola piccola e volendo la si può girare in pochi giorni, ma attenti: c’è una bella differenza tra vedere e vivere un luogo. Vivere un posto significa entrare in sintonia con le usanze, usi e costumi dei popoli locali, significa farsi coinvolgere dal loro stile di vita e, osservare più volte le stesse località, per assaporarne le differenze.

L’isola ha una dimensione di 83 Km2 e non ha un aeroporto interno. Infatti, occorre acquistare un biglietto aereo per Ibiza e da lì prendere il traghetto che fa da spola tra le due isole.

Prendete carta e penna, vi sto per elencare come abbiamo organizzato il nostro viaggio fai da te nel gioiellino azzurro del Mediterraneo.

  • Per quanto riguarda i voli abbiamo utilizzato entrambe le volte compagnie charter. La prima volta Vueling e la seconda Ryanair. Il prezzo del biglietto si aggira tra 100-150 euro a persona. La tratta (da Milano) dura poco meno di 2 ore.
  • Per il traghetto abbiamo prenotato le corse direttamente dall’Italia utilizzando il sito traghettilines.it, che compara le tariffe e gli orari di ogni compagnia. Abbiamo trovato conveniente Mediterranea Pitiusa. Nel 2016 invece avevamo prenotato direttamente sul sito della Trasmapi. Soprattutto nei mesi di alta stagione conviene prenotare da casa con anticipo. Il prezzo del biglietto si aggira intorno ai 20-30 euro per persona, a tratta. La durata dell’attraversata è di circa 40 minuti.
  • Per quanto riguarda l’alloggio abbiamo contattato, tramite mail, un ragazzo di nome Valerio del sito FormenteraBooking. Abbiamo preso un appartamento in affitto per due settimane. Solitamente si rivolgono ad una clientela di comitive giovani, che cercano sistemazioni spartane per godersi solo la “vida loca” di Formentera. A noi, essendo in due, ci hanno proposto una casetta singola, dopo il curvone della strada principale di Es Pujols, dove inizia la pedonale che porta in spiaggia. Aveva un bellissimo giardinetto, la cucina interna ben attrezzata, camera, bagno e tutto l’essenziale per godersi appieno il soggiorno. Consigliamo vivamente di cercare la sistemazione ad Es Pujols, che essendo il centro vivo e mondano dell’isola, permette di avere tutto a portata di mano e uscire a piedi alla sera. Il costo dell’affitto per due settimane, nel 2016, era di 650 euro a testa. Se però preferite alloggiare in albergo, consigliamo l’Hotel Rosales, situato sulla via principale di Es Pujols. Le camere spaziose, pulizia eccellente e buffet buonissimo. Abbiamo alloggiato qui nel 2022.

NOLEGGIO MACCHINA

Su consiglio dei turisti, ascoltando i discorsi dei ragazzi in vacanza sull’isola e leggendo qualche forum su Tripadvisor, non ci sarebbe paragone, il mezzo migliore per girare l’isola sarebbe lo scooter. Bene…noi però, entrambe le volte, abbiamo noleggiato la macchina e siamo soddisfatti della nostra scelta, vi spieghiamo il perché.

Sicuramente l’isola è piccina e le distanze non sono lunghissime, ma a parte questo, c’è da tenere in considerazione che per arrivare in certe spiagge (tra cui la famosissima Ses Illetes) bisogna percorrere strade polverose, non asfaltate e piene di buche. Abbiamo visto dei poveri ragazzi che di ritorno dalla spiaggia, mezzi bagnati e con la presenza di altri motorini che alzavano la polvere, erano diventati come polpette, impanati di sabbia. Ma non solo, abbiamo assistito a numeri da circo: cadute in rotonda, sorpassi in due a tutta velocità con casco slacciato e scivolate per strada a causa della costante presenza di “sabbiolina” sull’asfalto, che come si tocca il freno, si finisce per terra. Purtroppo qualcuno si è fatto davvero male e se va bene, non è comunque piacevole trascorrere la settimana con le ginocchia e i gomiti sbucciati sotto il sole.

Per non parlare dei parcheggi: fiumi di scooter sotto la randa del sole, sul ciglio della strada e….occhio, se si parcheggia in seconda fila o in divieto di sosta, giustamente, la policìa ci mette pochissimo a dare la multa o ancor peggio, a sequestrare il mezzo (visto con i nostri occhi).

Noi abbiamo scelto la macchina fin da subito, senza alcuna perplessità.

Potete noleggiarla presso il vostro alloggio (come abbiamo fatto noi nel 2016), oppure consigliamo il rentalcar OkMobility, che si trova direttamente al porto La Savina, in posizione ottimale.

A Formentera ci sono due benzinai soltanto: uno in direzione San Francesco, arrivando da San Ferran e l’altro a metà strada tra San Francesco e La Savina. Evitate di andarci negli orari di punta o rimarrete in colonna ore, in attesa del vostro turno.

Credo valga la pena noleggiare per qualche giorno anche la bicicletta, noi non l’abbiamo fatto perché c’era davvero troppo caldo, ma dal racconto di mio papà, la bici offre più opportunità di ammirare il paesaggio e di perdersi dietro ogni angolo.

DOVE E COSA MANGIARE

Sull’Isla ce n’è davvero per tutti i gusti; noi siamo riusciti a godere della sua mondanità (e forse il suo bello è anche questo, questa atmosfera un po’ festaiola che rapisce), senza spendere troppi soldi… Prima di partire abbiamo selezionato, secondo i nostri gusti personalissimi, i locali che ci piacevano di più e una volta sul posto abbiamo eliminato le classiche trappole per turisti, seppur con bellissime location.

Citiamo alcuni dei bar e ristoranti nei quali siamo andati e abbiamo mangiato bene a cifre abbordabili:

  • Bar-Ristorante Ortega a San Ferran, il più spagnolo di tutti. Frequentato dagli isolani e propone prelibatezza spagnole, come per esempio i peperoni ripieni.
  • Ristorante Gran Iberico sulla via principale di Es Pujols (vicino all’Hotel Rosales): ampia scelta di piatti e cibo locale. Consigliata l’insalata payesa, tipica dell’isola. Il personale simpaticissimo.
  • Provate il piatto del giorno all’Hotel Rosales (anche se non si è clienti).
  • Don Pollo, take aways a Es Pujols.
  • Kiosko Bartolo a playa Es Arenals (Migjorn). Cucinano dei semplicissimi panini, ma la location spartana sulla spiaggia è molto bella. Conviene prenotare con anticipo, ha pochissimi tavolini e noi per pranzo, abbiamo aspettato più di un ora e mezza per riuscire a sederci.
  • Blue Bar, per l’aperitivo. Si trova sulla spiaggia di Migjorn, a sud dell’isola. E’ un’arena sul mare, dove nel 2016, al martedì e al venerdì, facevano lo spettacolo con “l’alieno” al calare del sole (sinceramente non so se lo facciano ancora). E’ un locale un po’ diverso dai soliti e merita comunque una capatina.
  • Timon, a Es Pujols, forse il più caro tra tutti quelli sperimentati, ma la carne è molto buona. Se ci andate, assaggiate l’antipasto con crostini e “alioli”.
  • Estaciòn Marìtima Cafeterìa, questo bar si trova al porto di Ibiza, ma se vi recate lì per prendere il traghetto lo consigliamo per uno spuntino. Assaggiate la tapas con il polpo, è una delizia.

Quali sono i piatti tipici a Formentera?

  • Peperoni ripieni al baccalà (li troverete al bar-ristorante Ortega)
  • Salsa alioli con crostini di pane
  • Gamberetti all’aglio (li troverete al bar-ristorante Ortega)
  • Paella (buonissima all’Hotel Rosales)
  • Ensaimada (è un dolce tipico delle Isole Baleari)
  • Insalata Payesa (si tratta di un’insalatona con verdure e pesce secco; la troverete al ristorante Gran Iberico).

Dove fare la spesa? All’Eroski, a San Francesco, supermercato fornitissimo. Ci sono anche altri piccoli market ad Es Pujols, ma questo per noi era il migliore.

Shopping? Ovunque! Al mercatino a La Savina troverete tantissimi vestitini carini. Come negozi suggeriamo Encantes (Es Pujols), oppure Banjhara (La Savina).

FORMENTERA BY NIGHT:COSA FARE ALLA SERA, TRAMONTI E TOCCATA E FUGA A IBIZA

Solitamente durante un viaggio, usciamo raramente dopo cena, preferiamo andare a dormire, per svegliarci presto il mattino seguente e partire alla scoperta di qualcosa di nuovo. A Formentera, tanti buoni propositi, ma non siamo mai riusciti!!! Una volta arrivati sull’isola siamo stati letteralmente travolti e coinvolti dai suoi ritmi lenti!! Tutto è posticipato: si torna tardi dalla spiaggia per vedere il tramonto, si cena fuori ora e sarebbe un vero peccato chiudere la giornata senza fare un giretto nelle sgargianti viuzze di Es Pujols. Al mattino però, sia chiaro, sempre sveglia presto (che sonno!). L’isola, prima delle 11am è totalmente differente: locali chiusi, poca gente in giro, zone deserte e gli addetti che lavano le strade… si respira l’altra faccia della medaglia.

Es Pujols alla sera offre vie allegre intrecciate tra loro, localini nascosti in ogni angolo con le migliori hit del momento, feste sulla spiaggia targate “flower power” e il caratteristico mercatino sul lungo mare. Si respira l’essenza dell’estate, ti travolge con il suo ritmo “caliente”, la brezza della sera, il profumo di pesce alla griglia, e gli occhi che si riempiono di felicità. Formentera rapisce il cuore e l’anima! La movida è ad Es Pujols!!

Dove andare a vedere il tramonto?

Per noi il top è il Beso Beach, un localino sulla spiaggia tra Ses Illetes e La Savina. Non è difficile trovarlo, c’è il cartello sulla strada. Il parcheggio è a pagamento, ma lo spettacolo del sole merita anche questo. Spesso è un po’ affollato, ma se come noi, non avete intenzione di consumare al bar, potete rilassarvi direttamente in spiaggia e gustare il tramonto.

Un altro luogo dove poter ammirare un bellissimo tramonto, è al faro di Es Cap De Barbaria. Qui il paesaggio è deserto e selvaggio e non vi resterà che sedervi sulla scogliera a picco sul mare, ad aspettare che il sole faccia la sua danza.

Consiglio: se avete molto tempo, una sera vale la pena prendere il traghetto e visitare la città alta di IBIZA (Dalt Vila).  Si parte dal porto La Savina e i biglietti potete farli tranquillamente il giorno stesso presso l’ufficio sotto i portici. Conviene partire nel pomeriggio, in modo da avere più tempo per visitare la città. Noi siamo arrivati verso le 5pm e al ritorno abbiamo preso il traghetto di mezzanotte. Informatevi bene sugli orari, perché c’è un’ultima corsa e se la perdete dovrete aspettare là fino al mattino seguente.

La parola Ibiza equivale a “stravaganza”. Ibiza la descriverei come eccentrica e originale. Non abbiate timore, percorrete a piedi ogni stradina e capirete le mille sfaccettature dell’isola. Si passa dalle zone più “in” con ristoranti e negozi, a quelle dove prevale la vera movida giovane, con musica alta e tavolini lungo la strada, fino ad arrivare a “Calle de la Virgen”, la gay-zone del centro. Il Dalt Vila, oltre che particolare, è affascinante, soprattutto se avrete modo di visitarlo al tramonto. Situato su un’altura, sembra una ragnatela: è composta da mille viottolini stretti che si incrociano tra loro, case bianche e profumo di incenso…la vita qui inizia di notte. E’ riduttivo poter affermare di essere stata ad Ibiza, avendola vissuta una sola sera, ma questo è bastato per assaporare la sua atmosfera singolare e strampalata.

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